Parco solare di Tarquinia, Italia
Parco solare di Tarquinia, Italia
In costruzione
Parco solare di Tarquinia
Il parco solare di Tarquinia (Viterbo), attualmente in costruzione, sarà il più grande impianto fotovoltaico d’Italia. L’impianto sarà costituito da oltre 300.000 pannelli disposti su un’area di 220 ettari, per una potenza complessiva di circa 170 MW di capacità completamente rinnovabile. A regime, il parco solare produrrà 280 GWh all’anno, un quantitativo di energia sufficiente a soddisfare il fabbisogno di 111.000 famiglie e che permetterà di evitare il consumo di circa 26 milioni di metri cubi di gas ogni anno, il che significa 130 mila tonnellate di CO2 in meno prodotte e immesse in atmosfera. Queste performance saranno possibili anche grazie all’utilizzo di pannelli solari bifacciali (che assorbono energia sia sulla superficie anteriore che su quella posteriore) montati su tracker, dispositivi in grado di modificare l’orientamento dei pannelli per “inseguire” il sole.
Tecnologia
Solare fotovoltaico
Status
In costruzione
Capacità
170 MW
Produzione di energia
280 GWh
Emissioni evitate
130.000 tonnellate all’anno
Fabbisogno energetico
111.000 famiglie all'anno
Milestone
Il più grande impianto agrivoltaico d’Italia
Quello di Tarquinia sarà un impianto da record anche per un altro aspetto. Il parco solare sarà infatti anche il più grande parco agrivoltaico realizzato in Italia. L’impianto sarà realizzato in un’area privata di un’impresa del territorio che collaborerà con Enel Green Power per integrare l’impianto con attività agricole: in particolare, saranno coltivati foraggio e borragine nelle aree libere tra le file dei pannelli e nelle fasce di rispetto degli elettrodotti aerei, mentre nelle fasce perimetrali saranno impiantati ulivi.
Un volano per tutto il territorio
Il nuovo impianto rappresenta un passaggio importante nel percorso verso la transizione energetica e rientra nell’impegno del nostro Gruppo per lo sviluppo sostenibile del territorio. La sua costruzione avrà ricadute positive sull’economia e sulle comunità locali dell’Alto Lazio. Infatti, le imprese impegnate nella costruzione sono laziali, per la maggior parte proveniente dalla provincia viterbese, e impiegheranno fino a 330 persone nei 13 mesi di tempo stimato per l’esecuzione dei lavori, ai termini dei quali l’impianto genererà ulteriori benefici grazie alle coltivazioni presenti al suo interno.