Centrale idroelettrica “Achille Gaggia” di Soverzene
La Centrale “Achille Gaggia”, pioniere dell’industria elettrica italiana, si trova a Soverzene, in provincia di Belluno, in Veneto. L’impianto fu progettato nel 1939 dagli ingegneri Carlo Semenza, che curò gli aspetti idraulici, e Mario Mainardis, che si occupò di quelli elettrici. Il disegno architettonico fu opera di Giuseppe Mingozzi, tecnico della Società Adriatica di Elettricità (SADE).
I lavori iniziarono nel 1942 ma l’anno successivo furono sospesi per gli eventi bellici legati alla Seconda Guerra Mondiale. La centrale divenne operativa nel 1951. Fu ideata in modo da rispondere alle caratteristiche tecniche e funzionali di “centrale pilota”, cioè impianto regolatore di tutto il sistema idroelettrico alpino bellunese. L’impianto, che dispone di quattro impianti produttivi, utilizza le acque del fiume Piave e dei suoi affluenti torrenti Boite, Val Montina, Vajont, Val Gallina.
L’ingresso, da cui si sviluppa la galleria di accesso alla sala macchine, è decorato dai mosaici dell’artista Mario Deluigi. Sulla volta della sala macchine, sono invece visibili i dipinti allegorici di Walter Resentera.
Oltre a dare luce e colore allo spazio, le composizioni a mosaico riportate nella centrale rappresentano l’assonometria dell’insieme delle dighe, delle gallerie e delle centrali che costituivano il complesso impianto idroelettrico Piave– Boite–Maè–Vajont.
Tecnologia
Idroelettrico
Status
Operativo
Capacità operativa
221.5 MW
Produzione di energia
circa 662 GWh all'anno
Media produzione consuntivata negli ultimi tre anni rappresentativi.
Emissioni di CO2 evitate
303.506 tonnellate all’anno
Fabbisogno energetico
245.000 famiglie
Milestone
Impatto sulle comunità locali
L’impianto rappresenta l’attività industriale principale del Comune di Soverzene. Durante l’ultimo evento di apertura al pubblico, ha registrato circa 3.000 visitatori in una sola giornata.