Scintille, l’energia che si ascolta

“Penso che sia necessario smettere di rappresentare la transizione ecologica come una punizione e che sia fondamentale raccontarne gli aspetti che la rendono la sfida più ambiziosa ed entusiasmante mai affrontata dall’umanità”. Con questa dichiarazione di intenti, la scrittrice bestseller di ‘Storie della Buonanotte per Bambine Ribelli’, Francesca Cavallo. presenta il podcast di cui è ideatrice, Scintille - Il futuro dell’energia. Le sei puntate di ‘Scintille’, dedicate alle diverse fonti di energia elettrica – carbone, sole, vento, geotermia, idrogeno e un ipotetico 2050 nel quale siamo riusciti a raggiungere gli obiettivi dall'accordo di Parigi – sono storie di passato, presente e futuro, rivolte specialmente alle giovani generazioni e alle loro famiglie, con l’obiettivo di aiutarli a orientarsi nel dibattito intorno a uno dei temi più caldi dell’attualità. Allo stesso tempo, questi racconti sui luoghi in cui si produce l’energia mostrano alle ragazze e ai ragazzi adolescenti un presente nel quale è possibile scoprire quante persone si stiano impegnando per realizzare una transizione verde. ‘Scintille”, lanciato il 20 ottobre sulle principali piattaforme di streaming audio, è nato nel contesto della nuova sezione del sito di Enel Green Power rivolta alla Generazione Z, chiamata “Gigawhat?”. Un’iniziativa editoriale che combina informazione e approfondimento con uno stile informale e frizzante e che ha l’obiettivo di rendere i giovani protagonisti della transizione energetica. “Noi ci occupiamo di energia – dice la responsabile della Comunicazione di Enel Green Power, Antonella Santilli – ma vogliamo anche ascoltare e parlare con i giovani. Per questo motivo abbiamo scelto un formato attuale, sperando di riuscire ad avere un vocabolario comune, per trasmettere la magia e la bellezza che a nostro avviso c’è in questo mondo”. Un modo, dunque, di fornire ai giovani una fonte di informazione attendibile per capire meglio un mondo a volte complesso come quello dell’energia. “Nel lavorare alla scrittura di ciascun episodio ho voluto creare quasi dei film per le orecchie degli ascoltatori”, racconta l’autrice, che aggiunge: “Uno degli obiettivi che mi sono posta nel costruire in questo modo la sceneggiatura è riuscire a farci venire in mente, anche solo fugacemente, una di queste immagini quando accendiamo una luce di casa nostra. Perché, se siamo consapevoli del modo in cui funziona, per esempio, una turbina eolica, saremo molto più incoraggiati a usare l'energia in modo responsabile”. Una storia internazionale Le ‘Scintille’ di Francesca Cavallo sono state trasformate in ‘Electric!’, per il pubblico anglosassone, e in ‘Chispas’, per quello ispanofono. E le voci che illuminano il futuro dell’energia in queste due lingue non sono state scelte a caso. San Cristóbal de las Casas, Chiapas, Messico. Sono le 9 del mattino e aspettiamo la protagonista della voce in spagnolo del podcast ‘Chispas’ per accompagnarla allo studio di registrazione. Si chiama Xóchitl Guadalupe Cruz López, ha 13 anni e ci confessa che è la prima volta che fa una cosa del genere, ovvero, prestare la sua voce per un podcast di carattere internazionale. Ma, nonostante la sua età, Xóchitl ha fatto già tante cose importanti. Ce le racconta tra il percorso in bus fino a Tuxtla Gutiérrez, dove registrerà ‘Chispas’, e l’arrivo allo studio: “Quando avevo 8 anni ho progettato e realizzato uno scaldabagno solare solo con materiali riciclati e di basso costo per poter in questo modo aiutare le persone con poche risorse economiche”. Un progetto grazie al quale, Xóchitl ha vinto il premio dell'Istituto di Scienza Nucleare dell’Università Nazionale Autonoma di Messico (UNAM). A San Cristóbal de las Casas la temperatura durante la maggior parte dell’anno è abbastanza fredda. Tante persone non possono permettersi di fare una doccia con acqua calda, per cui spesso si ammalano e hanno problemi alle vie respiratorie. La soluzione di Xótchil voleva porre rimedio a questo problema, rispettando allo stesso tempo l’ambiente. Lei, che in fondo fa parte del pubblico a cui è pensato di ‘Chispas’, è consapevole dell’importanza del momento attuale: “È molto importante utilizzare l’energia in modo che non sia dannosa per il nostro pianeta – racconta – e sarebbe molto bello se grazie a questo podcast tante ragazze e ragazzi di tutto il mondo potessero imparare tutto riguardo l’energia sostenibile”. Senza cambiare di continente, dal Messico ci spostiamo fino a Victoria, in Canada. Andini (Ann) Makosinski, la voce in inglese di ‘Electric!’ ci aspetta per conoscerla un po’ meglio e sapere perché è stata scelta da Francesca Cavallo per questa avventura. Ann è una giovane inventrice di 25 anni che è stata inclusa nella lista dei 30 Under 30 della rivista Forbes per, tra le altre cose, aver inventato la prima torcia che prende energia dalla mano umana. “L’idea è nata quando una mia amica filippina mi aveva scritto per raccontarmi che era stata bocciata a scuola per non poter studiare di notte perché non poteva permettersi l’elettricità. In quel momento mi sono chiesta come potevo creare una fonte di luce che non richiedesse di una batteria e così è nata la mia invenzione”, ci racconta. L’informazione come antidoto alla “ecoansia” Anche per Ann registrare il podcast e conoscere come viene prodotta l’energia è stato molto istruttivo: “È fantastico che sia stato tradotto in tre lingue e che possa in questo modo raggiungere un pubblico più vasto per rendere un maggior numero di persone consapevoli sull’uso dell’energia sostenibile", dice Ann. “La mia generazione è molto consapevole che esiste una crisi climatica, ma forse non tutte le generazioni lo sono ed è importante che ci siano altri podcast, libri o articoli che parlino di questo, non in un modo negativo, ma parlando di quello che possiamo fare per rendere le nostre vite più sostenibili. La tecnologia si sta sviluppando a un ritmo esponenziale, io sono davvero entusiasta di vedere come l’accesso all’energia sostenibile aumenterà esponenzialmente nei prossimi dieci o vent’anni”. Alla ecoansia, ovvero, la profonda sensazione di disagio e di paura che si prova al pensiero ricorrente di possibili disastri legati al riscaldamento globale e ai suoi effetti ambientali, fa riferimento anche Antonella Santilli: “Bisogna avere fiducia, perché il pessimismo degenera necessariamente in disfattismo. Ci vuole un ottimismo ragionevole, come diceva qualcuno ‘Yes, we can’, perché ci sono le tecnologie e le energie di tutti noi per fare in modo che questo pianeta rimanga meraviglioso così com’è”.

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