Il ghiaccio che si accumula sulle pale degli aerogeneratori rappresenta un grande problema per i parchi eolici durante l’inverno, in particolare nei Paesi in cui il termometro scende regolarmente sotto zero. Ora però in Grecia è stato testato un sistema di rilevamento del ghiaccio che sta dando risultati promettenti. La questione è molto importante perché il ghiaccio può essere un problema nel caso in cui le lastre si stacchino dalle pale cadendo e colpendo i lavoratori. Il ghiaccio, inoltre, contribuisce ad accelerare l’usura delle turbine, con ripercussioni sui costi di manutenzione e sostituzione dei componenti. Esiste poi un problema legato alla perdita di produzione: non appena viene rilevata la presenza del ghiaccio, anche solo si presume sia presente, l’attività delle turbine deve essere interrotta. Una soluzione all’avanguardia contro il ghiaccio È molto difficile rilevare con precisione la formazione di ghiaccio su pale lunghe circa 40 metri che ruotano fissate su un mozzo a 80 metri d’altezza. In Grecia, presso il parco eolico di Zoodochos Pigi, Enel Green Power sta testando un innovativo sistema di rilevamento del ghiaccio tramite fibra ottica; una soluzione all’avanguardia al problema del ghiaccio e dello sbrinamento. Lo strumento ideale sarebbe infatti un sistema che combinasse risultati precisi e affidabili con un meccanismo per sciogliere il ghiaccio, evitando così le prolungate interruzioni di produzione. Le tecniche in fase di test si servono di sensori e rappresentano sistemi avanzati se confrontati con i metodi classici che prevedono il confronto tra la curva di potenza reale e quella di potenza nominale di un aerogeneratore. Questi sistemi tradizionali non offrono risultati particolarmente affidabili, come dimostrato dall’esperienza greca, dove a volte la formazione di ghiaccio in corso non è stata rilevata o sono stati generati “falsi positivi”. Mettere a confronto i dati raccolti Il sistema avanzato attualmente sotto osservazione monitora alcune funzioni, tra cui il carico e la vibrazione delle pale, ed è stato installato in via sperimentale su tre aerogeneratori del parco eolico di Zoodochos Pigi lo scorso inverno. L’obiettivo era raccogliere dati da confrontare con quelli del sistema di controllo delle turbine. L’esperimento ha dato esiti positivi in termini di affidabilità e precisione e proseguirà anche questo inverno. Altri quattro sistemi dotati di diverse tecnologie saranno testati nei prossimi mesi. L’obiettivo è identificare il migliore per integrarlo poi nel sistema di controllo delle turbine. Parallelamente a questi test, Enel Green Power ha in progetto di sperimentare un sistema di sbrinamento, per evitare perdite di produzione e danni alle pale, oltre a ridurre i rischi per la sicurezza dovuti alla presenza del ghiaccio sulle pale stesse. Tutti obiettivi sempre più importanti visto il ruolo di primo piano dell’energia rinnovabile nella lotta contro il cambiamento climatico. Monitorare i problemi causati dalle condizioni meteorologiche I problemi causati dalle condizioni meteorologiche, che frenano la generazione di energia rinnovabile, non si limitano al ghiaccio sulle pale degli aerogeneratori. Tralasciando i rischi derivanti da situazioni estreme, quali vento forte, grandine o alluvioni, esistono problemi ordinari che possono essere risolti con soluzioni innovative. La neve in inverno o la polvere d’estate che si depositano su un campo fotovoltaico condizionano la capacità di generazione di un parco solare. Gli impianti di Enel Green Power utilizzano soluzioni innovative, per esempio l’impiego di droni per il monitoraggio intelligente dei componenti (pannelli solari ed elementi connessi) o l’uso di software avanzati per controllare e coadiuvare le operazioni di costruzione. “E&C Revolution” è il motore di E&C Tre anni fa le business line di Enel Green Power Innovation e Engineering & Construction hanno lanciato un’iniziativa chiamata E&C Revolution, che aveva lo scopo di fornire a E&C idee nuove e soluzioni innovative. La prima edizione del programma si prefiggeva di ripensare la costruzione degli impianti quale risultato di un processo produttivo, quindi con l’uso di modellazione 3D e digitale per risparmiare tempo, costi e risorse nella fase di installazione e per migliorare i livelli di qualità, salute, sicurezza e sostenibilità. Gli obiettivi di quel programma sono stati raggiunti. Ora ne sono stati fissati altri. Questa nuova edizione è stata battezzata E&C Revolution 2.0 e si concentra sull’uso di droni, robot e software per la progettazione, lo sviluppo e la costruzione degli impianti del Gruppo. Il programma è stato annunciato durante un incontro all’inizio del 2020 a Roma. Alcune delle soluzioni innovative sono già in fase di implementazione, per esempio l’impiego di un modello virtuale per ricreare la struttura prima della costruzione vera e propria. Questa tecnologia è oggi al centro della rivoluzione edile, poiché permette il monitoraggio interattivo e in tempo reale di tutte le fasi della catena del valore riducendo così costi, tempi e rischi legati alla costruzione, oltre ad aumentare i livelli generali di salute, sicurezza e sostenibilità. La piattaforma Open Innovation di Enel Molte delle nuove soluzioni sono state trovate grazie al modello Open Innovation di Enel e alla rete dei nostri Innovation Hub. Questo modello prevede il coinvolgimento di un ampio numero di partner, tra cui startup e grandi imprese.