Uso del terreno, habitat e rinnovabili: Enel Green Power in prima linea per la sostenibilità

Le energie rinnovabili sono una delle chiavi per decarbonizzare le nostre industrie, le nostre città e le nostre economie. Prescindere dai combustibili fossili per la generazione di energia e nei cicli di consumo su una scala sufficiente a combattere efficacemente il cambiamento climatico implica la costruzione di moltissimi nuovi parchi solari ed eolici, con il conseguente aumento di pressione sul terreno e sugli habitat di tutto il mondo. Questa pressione deve però essere mitigata, se abbiamo a cuore la sopravvivenza del nostro pianeta. Non basta che questi parchi generino energia pulita: devono essere infatti sostenibili sotto molteplici aspetti, per esempio attraverso l’integrazione di modelli di gestione ambientale sia nella fase di costruzione sia in quella di esercizio. I clienti commerciali possono svolgere un ruolo fondamentale, preferendo le aziende che includono parametri di sostenibilità per la costruzione degli impianti. Ne parla uno studio di Salesforce dal titolo “More Than a Megawatt: Embedding Social and Environmental Impact in the Renewable Energy Procurement Process” (Più di un megawatt: incorporare l'impatto sociale e ambientale nel processo di approvvigionamento di energia rinnovabile). “Gli acquirenti aziendali di energia elettrica hanno la possibilità decisiva di spingere il mercato verso un approvvigionamento di energia rinnovabile che prediliga zone a basso impatto. Attraverso l’integrazione di misure per la protezione del suolo e degli habitat nel processo di approvvigionamento energetico, gli acquirenti possono avvicinarsi al raggiungimento dei propri obiettivi energetici, climatici e di conservazione, riducendo al tempo stesso i rischi commerciali”, dice lo studio. Enel Green Power ha assunto una posizione leader in questo impegno, adottando strategie alternative per costruire impianti utility-scale, per esempio occupandosi della protezione del suolo e delle biodiversità locali nelle fasi di progettazione e costruzione di ogni nuovo parco. L’approccio tradizionale Di solito, dopo aver individuato il sito per un nuovo impianto, le squadre che si occupano della progettazione e costruzione di parchi solari su larga scala rimuovono gran parte del terreno e della vegetazione prima di installare i pannelli fotovoltaici e ricoprire poi il suolo con ghiaia ed erba. Il risultato sono impianti capaci di generare energia pulita, ma a discapito dell’ambiente circostante, privato del suo terreno e della sua vegetazione originale. In un mondo in cui la biodiversità diminuisce a livelli preoccupanti, questo approccio non è più opportuno. Gli scienziati hanno avvertito che, al livello attuale di consumo del suolo, nei prossimi 50 anni non solo subiremo gravi danni alla salute pubblica per via della minore qualità del cibo e della perdita di microelementi essenziali, ma non avremo neanche fisicamente a disposizione una quantità sufficiente di terreno coltivabile per sostentarci. Secondo i ricercatori del progetto InSPIRE (Innovative Site Preparation and Impact Reductions on the Environment), entro il 2030 gli impianti solari utility-scale potrebbero occupare più di 800.000 ettari di terreno negli Stati Uniti, un’enorme superficie utilizzata per un unico scopo: la generazione di energia. In questo senso, lo studio di Salesforce suggerisce di incentivare gli accordi per impianti di generazione e storage che si trovano in ambienti antropizzati e terreni modificati, disincentivando invece i contratti per impianti che sorgono in habitat naturali in pericolo. Inoltre, per quanto riguarda la generazione solare utility-scale su terreni agricoli, i clienti commerciali dovrebbero preferire i parchi solari costruiti su terreni agricoli compromessi invece di quelli che occupano terreni agricoli di qualità o importanti. Per esempio, all’interno del suo impegno per uno sviluppo sostenibile, Enel Green Power si sta dedicando all’agricoltura rigenerativa, che ripristina il terreno e salvaguarda la biodiversità, e all’agrivoltaico, cioè la pratica di coltivare all’ombra dei pannelli solari per contribuire a controbilanciare l’impatto di eventi meteorologici estremi, ridurre il consumo di acqua, aumentare i rendimenti delle colture alimentari e limitare gli effetti negativi del calore sui pannelli solari. La strategia alternativa Gli impianti solari a basso impatto rappresentano un cambio di paradigma rispetto all’approccio tradizionale alla costruzione di impianti solari su larga scala, poiché permettono la tutela del suolo: dopo l’installazione dei pannelli, intorno a questi vengono piantate specie vegetali autoctone e altra vegetazione utile, le cui radici profonde sono in grado di trattenere più acqua rispetto all’erba e alla ghiaia durante i forti temporali, e di mantenerla poi nei periodi di siccità. Le piante autoctone contribuiscono a preservare il terreno e migliorano le condizioni del suolo sul lungo periodo. Se selezionate accuratamente, richiedono anche una minore cura. La cosa forse ancora più importante è che la vegetazione autoctona in fiore fornisce l’habitat ideale per impollinatori e altri insetti utili per l’ecosistema, capaci di aumentare la resa delle fattorie circostanti. Enel Green Power può vantare un’esperienza di successo: il parco solare di Aurora, in Minnesota, dove l’azienda ha collaborato con InSPIRE per piantare, intorno ai pannelli solari, fiori, erbe e piante locali, che hanno richiamato specie impollinatrici come bombi, api, farfalle e falene. “Lo sviluppo del solare a basso impatto, che includa la presenza di vegetazione autoctona e adatta agli impollinatori, fornisce una lunga serie di vantaggi in quanto a servizi ecosistemici, efficienza operativa e relazioni positive con gli stakeholder”, dice Marcus Krembs, Responsabile Sostenibilità di Enel Green Power North America, che ospita tre impianti del progetto InSPIRE in Minnesota. L’agricoltura rigenerativa al parco di Azure Sky Enel Green Power sta attuando questa strategia alternativa anche presso il parco solare e storage di Azure Sky, situato a ovest dell’area Dallas-Fort Worth, nella contea di Haskell, in Texas. L’impianto, attualmente in costruzione e la cui data di inizio attività è prevista per l’estate 2021, sarà in grado di generare oltre 586 GWh all’anno. Questa quantità di energia sarà in parte immessa nella rete, in parte servirà per ricaricare la batteria integrata nel parco, evitando così l’emissione nell’atmosfera di più di 386.000 tonnellate di CO2 ogni anno. I lavori di costruzione del parco di Azure Sky seguono il modello di cantiere sostenibile di Enel Green Power, che include i principi dell’agricoltura rigenerativa e dell’economia circolare per le fasi di progettazione, fornitura, costruzione, esercizio e gestione del fine vita sia dei pannelli fotovoltaici sia della batteria. L’agricoltura rigenerativa si occupa di rigenerare il suolo, aumentando la biodiversità, migliorando il ciclo dell’acqua, potenziando i servizi ecosistemici, sostenendo la biocattura di Co2, incrementando la resilienza al cambiamento climatico e rafforzando la salute e la vitalità del suolo agricolo. L’impianto fotovoltaico da 284 MW, costituito da circa 700.000 pannelli fotovoltaici bifacciali che lavorano in sinergia con una batteria da 81 MW, sarà perciò circondato da una varietà di piante autoctone che creerà un eccellente habitat per le farfalle monarca, le api mellifere e altri impollinatori autoctoni. The Home Depot, catena di negozi americana che ha inserito la sostenibilità tra i tre principi fondamentali della propria strategia di responsabilità aziendale 2020, ha firmato un Power Purchase Agreement (PPA) per l’acquisto di 75 MW di energia elettrica prodotta nel parco di Azure Sky. I vantaggi dell’agrivoltaico Sulla scia dell’esperienza positiva di Aurora, Enel Green Power ha iniziato un programma sperimentale presso alcuni impianti fotovoltaici in Spagna, Italia e Grecia, in collaborazione con il mondo delle università e degli istituti di ricerca, dell’industria, delle società di ingegneria, del non-profit e delle startup. Lo scopo del programma è valutare i vantaggi dell’agrivoltaico in quanto a efficienza operativa e manutenzione, oltre a creare valore condiviso per le comunità locali. L’obiettivo generale è aumentare la sostenibilità degli impianti fotovoltaici utility-scale favorendo un uso diversificato del terreno, tutelando la biodiversità locale e migliorando i servizi ecosistemici allo stesso tempo. Nella prima fase, quella progettuale, sono stati avviati in contemporanea 9 siti dimostrativi in Europa (2 in Grecia, 5 in Spagna, 2 in Italia); a gennaio di quest’anno sono partiti i test. La sperimentazione prevede diversi test in parallelo su differenti tipi di impianto solare: sia greenfield (quelli realizzati su aree in precedenza non utilizzate per la produzione agricola) che siti Futur-e (cioè zone di impianti da riconvertire). Sarà testato l’impiego di erbe aromatiche come coriandolo, lavanda e fiori per richiamare specie impollinatrici, saranno installati nidi per migliorare l’habitat di alcune specie di uccelli, saranno coltivate erbe da foraggio per animali e sarà integrato l’allevamento di polli all’interno dell’impianto solare. In Spagna, negli impianti fotovoltaici di Totana, Valdecaballeros, Augusto e Las Corchas, si testeranno diverse colture tra cui carciofi, broccoli, zucchine, peperoncino e pitaya, un frutto di origine tropicale, ricco di ferro e vitamina E. In particolare, nel sito di Totana sono state seminate erbe e legumi che possono migliorare l’habitat ornitologico. “Il risultato delle sperimentazioni produrrà un’ingente raccolta di dati che sarà convogliata in un Atlante per il supporto alle decisioni, che permetterà la selezione, per i nuovi impianti, della migliore soluzione agri-zoologica e del relativo modello di business, in funzione della tecnologia solare, dell’area climatica e dell’analisi di contesto sociale, economico e ambientale”, spiega Miriam Di Blasi, Responsabile Environment and Impacts Mitigation Innovation di Enel Green Power. Enel Green Power, che fa parte del Gruppo Enel, si impegna a sviluppare e gestire l’energia rinnovabile in tutto il mondo, con attività in Europa, nelle Americhe, in Asia, in Africa e in Oceania. Leader globale nel settore dell’energia pulita, con una capacità gestita totale di circa 49 GW e un mix di generazione che include idroelettrico, eolico, geotermico e solare, Enel Green Power è un’azienda all’avanguardia per l’integrazione di tecnologie innovative e strategie di sostenibilità all’interno degli impianti di energie rinnovabili.

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