Il Giro dell’Acqua: una giornata all’insegna dello sport, la natura e la sostenibilità

Un “Giro dell’Acqua” in elicottero per scoprire dall’alto gli incredibili panorami che offre la zona nella quale si trovano le dighe di Barbellino e Valmorta, in Lombardia, e conoscere il funzionamento di una delle energie chiave per il processo di transizione energetica: l'idroelettrico. I protagonisti di questo viaggio a volo d’uccello sono stati tre content creator appassionati del ciclismo: Marco Aurelio Fontana, Elisa Scarlatta e Omar Martinello. Nel contesto del Giro di Lombardia 2022, che si è tenuto lo scorso 8 ottobre, e della gara amatoriale Gran Fondo Il Lombardia del giorno successivo – alla quale hanno partecipato i tre content creator insieme ad alcuni colleghi di Enel Green Power, tra cui il nostro amministratore delegato, Salvatore Bernabei, e il responsabile O&M Hydro Italia, Isidro Pescador – abbiamo voluto coinvolgere questi tre giovani influencer appassionati da sport e natura nel nostro mondo: quello della generazione elettrica sostenibile. “Questi tre content creator possono sicuramente aiutare un’azienda come Enel Green Power, che ha già una finestra sul mondo molto vasta, a essere un altoparlante dei nostri valori e dell’attenzione e il rispetto della nostra azienda nei confronti della sostenibilità e dell’ambiente”, spiega la responsabile di Comunicazione di Enel Green Power, Antonella Santilli, che aggiunge: “Incontrarli e ascoltarli aiuta in qualche modo noi stessi a essere a volte meno autoreferenziali”. La giornata è infatti trascorsa tra scatti selfie, reel, storie e tanta comunicazione real time da parte dei nostri ospiti. Un modo, al passo coi tempi, di testimoniare dal vivo ogni scoperta e momento vissuto dal cuore della generazione idroelettrica italiana. Ciclismo e rinnovabili, un connubio perfetto in nome della sostenibilità “La bicicletta ti permette di viaggiare ed esplorare il mondo in un modo pulito, come l’idroelettrico permette di produrre energia pulita dall'acqua. Se poi riusciamo ad essere anche sostenibili facendo entrambe le cose, sicuramente troveremo il connubio perfetto per rendere il mondo un po’ migliore”, riflette dall’alto della Diga del Barbellino, a quota 1.868 metri, Omar Martinello, il cui canale YouTube è seguito da 75.600 persone. La natura, come racconta Elisa Scarlatta ai suoi oltre 100.000 “followers” su Instagram, rimane l’elemento centrale di questa giornata: "Sorvolando ho visto ancora di più la sua bellezza, la sua immensità. L’ho apprezzata come faccio ogni volta che vado in bici”. L'idroelettrico è davvero “cool”, dice invece dopo l’esperienza il nostro terzo ospite, il ciclista Marco Aurelio Fontana, oltre 80.000 seguaci su Instagram: “Ho imparato che una diga è una gigantesca batteria ricaricabile da Madre Natura!”. Dossi, dove avviene la magia Tutti questi percorsi d’acqua visti dall’alto arrivano fino al punto in cui l’acqua si trasforma in energia: la centrale dei Dossi, che ha una capacità operativa di 43,4 MW. Situata nel comune di Valbondione, in provincia di Bergamo, nasce nell’anno 1923 insieme a un articolato sistema idraulico in alta quota. Nel 1923 è stata inaugurata anche la Diga di Valmorta, mentre per la diga del Barbellino bisognerà aspettare il 1931. Questa estate è stata particolarmente severa, dal punto di vista della siccità in Italia e in Europa. Nel mese di luglio, infatti, la malga del Barbellino - piccolo rifugio dei pastori sul fondo del lago, coperta dall’acqua dal momento della nascita della diga - è tornata ad essere visibile proprio a causa del calo dell’acqua nell'invaso. “Le grosse difficoltà si sono trovate nel periodo estivo, quando l’agricoltura è nel suo pieno lavoro e necessita maggiormente la risorsa idrica”, ci racconta dalla centrale di Dossi Maya Bellarmino, responsabile dell’Unità Territoriale di Bergamo di EGP. “Abbiamo lavorato con tavoli tecnici in coordinamento con la Regione in modo da garantire quel che era la risorsa disponibile in armonia con i fabbisogni del territorio posto più a valle. In questo momento qualche precipitazione è arrivata, quindi i laghi, pur essendo più bassi della media, hanno un invaso. In questo modo, la produzione idroelettrica segue questa disponibilità così come le esigenze della produzione stessa di energia”. Il nostro approccio sostenibile Una delle cose che ha colpito di più i content creator è stato il nostro rapporto con il territorio: con la natura, con le persone e con la cura dell’ambiente. “Senza questo, sarebbe solo energia rinnovabile, ma non sostenibile”, è la conclusione che trae Omar Martinello. Ed è proprio così, è questa la base del nostro modello di Creazione di Valore Condiviso (CSV) che, applicato ai nostri impianti, si trasforma in Modello di Impianto Sostenibile. “Ascoltiamo il territorio, capiamo quali sono le esigenze e adottiamo delle pratiche che portino dei risultati in termini di efficienza operativa e miglioramenti della performance dell'impianto ambientali e sociali”, racconta dalla centrale dei Dossi il responsabile di CSV e progetti di Sostenibilità di EGP, Carlo Ferrara. “In particolare, ci siamo resi conto che l'idroelettrico ha un enorme potenziale da un punto di vista di turismo e stiamo testando un modello che coniuga un turismo sostenibile, un turismo di nicchia, rispettoso dell'ambiente, con le nostre centrali. Crediamo fortemente che i nostri asset possano essere un motore per lo sviluppo del turismo nelle zone in cui siamo presenti e per questo appoggiamo iniziative che vanno nella direzione di un turismo sportivo e rispettoso dell'ambiente”. Proprio per mettere in pratica questi concetti, Il Giro dell’Acqua si è concluso su due ruote, con una pedalata di 30 km - lungo una pista ciclabile che parte proprio dalla centrale dei Dossi e arriva al municipio di Clusone - alla quale hanno partecipato i colleghi EGP insieme ai content creator.

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