Un grande futuro in una zona ricca di storia

Non lontana da Torino e dalla Francia c’è una zona ricca di vaste risaie, dove si concentra buona della produzione di riso italiana: un’area che deve la sua notorietà anche a Trino, in provincia di Vercelli, già sito di una centrale nucleare e sede dell’azienda agricola della famiglia Cavour. Proprio qui, infatti, Camillo Cavour fu apprendista e successivamente amministratore dell’azienda di famiglia, trasformando la tenuta acquistata dal padre nel 1822 in una grande impresa modello, tra terreni coltivati, boschi e piccoli borghi, per avviarsi poi a diventare Primo Ministro del Regno d’Italia. Oggi Trino si candida a diventare per l’Italia ulteriore esempio di una conversione energetica, con benefici per territorio e comunità locali. Da sede di un ex centrale nucleare spenta dopo il 1987, e poi di un impianto termoelettrico, chiuso nel 2019, sta trasformandosi in un grande parco fotovoltaico accoppiato ad un sistema di accumulo dell’energia. L’impianto solare - i cui lavori sono stati avviati a fine settembre - sarà uno dei più grandi del Nord Italia: circa 130 ettari dedicati all’installazione di quasi 160.000 moduli, per una potenza complessiva di 86 MW e una produzione annua di circa 130 GWh, accoppiati ad un sistema di accumulo da 25 MW. L’impianto solare eviterà l’emissione in atmosfera di circa 56.000 tonnellate di anidride carbonica (CO2) ogni anno e si stima che potrà sostenere la fornitura di energia pulita a circa 48.000 famiglie. Grazie al dialogo e alla collaborazione con il territorio e le istituzioni, il progetto prevede inoltre importanti iniziative di sostenibilità in coerenza con il contesto storico e culturale dell’area in cui si inserisce l’impianto, tramite interventi di recupero architettonico e funzionale di alcuni edifici pubblici nel Borgo Leri Cavour, nell’area immediatamente limitrofa all’impianto, così come un intervento di recupero di un tratto del tracciato storico della strada di collegamento fra il Borgo e Cascina Colombara. Un progetto sostenibile per il territorio Anche quello di Trino sarà un cantiere sostenibile, a ridotto impatto ambientale e sociale, con l’applicazione dei principi di economia circolare, ridotta produzione di rifiuti e massimo riutilizzo dei materiali di scavo. “Finalmente vede la luce un progetto strategico per il territorio, ancor più nel contesto della crisi energetica che stiamo attraversando”, dice il Sindaco di Trino, Daniele Pane - Un risultato raggiunto nonostante le consuete difficoltà burocratiche che accompagnano i processi autorizzativi nel nostro Paese, su cui ci auguriamo che il Governo saprà intervenire”. “L’avvio della costruzione di questo impianto - afferma Eleonora Petrarca, Responsabile Business Development Italia di Enel Green Power – rappresenta un ulteriore passo avanti nella nostra strategia di crescita delle rinnovabili in Italia. Grazie al dialogo costruttivo e positivo con il territorio, con questo progetto Trino torna protagonista della produzione energetica, e lo fa in maniera sostenibile e guardando al futuro, in linea con gli obiettivi nazionali, europei e globali di riduzione delle emissioni e di decarbonizzazione”. Accumulare energia Coerentemente con gli obiettivi europei Fit-for-55, il piano REPowerEU e più in generale nel contesto della transizione energetica in atto, le centrali termoelettriche a più alto impatto sul clima in funzione oggi in Italia verranno progressivamente sostituite da impianti a fonte rinnovabile, di cui il nuovo parco solare a Trino è uno straordinario esempio. Per garantire la fornitura di energia anche quando il sole non c’è, risulterà sempre più essenziale che le rinnovabili vengano dotate di sistemi di accumulo di energia. Ecco, quindi, l’opportunità di realizzare un impianto di storage, integrato nella stessa area, che offrirà supporto per l’affidabilità e l’adeguatezza del sistema elettrico, fornendo anche servizi ancillari alla rete. Un progetto ambizioso per il futuro dell’area e del Paese, frutto di un lungo e importante passato.

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