Goal 5: un viaggio oltreoceano inseguendo la sua stella polare

Secondo l’Unesco (dati 2022), solo il 30% delle studentesse che nel mondo frequentano istituti superiori scelgono studi universitari in ambito STEM. Le percentuali più basse sono nei settori dell’ICT (3%), delle scienze naturali, della matematica e della statistica (5%) e dell’ingegneria delle costruzioni (8%). Fa parte di quest’ultimo gruppo la collega che abbiamo intervistato in questo episodio di Goal 5: Daniela Guida, originaria di Napoli, laureata in Ingegneria Meccanica, con una specializzazione in Automazione Industriale e Robotica e due master - uno in Yacht Engineering e l’altro in Engineering & Construction ottenuto alla Bocconi e promosso da Enel Green Power, - che oggi è Responsabile della funzione di Ingegneria e Costruzioni in Cile, Colombia, Argentina e Perù. L’effetto Scully: da X-files all’ingegneria delle rinnovabili La vicenda umana e professionale di Daniela Guida mostra che un cambiamento è già in atto e parte dai sogni e dalle ambizioni che si coltivano fin dalla gioventù. Daniela Guida racconta come fin da quell’età fossero donne come Rita Levi Montalcini e Margherita Hack che hanno fatto la storia della scienza nel nostro Paese, ad ispirarla, ma anche - questo l’aspetto più curioso - un'altra donna, un personaggio televisivo molto popolare negli anni Novanta: Dana Scully, la patologa interpretata dall’attrice Gillian Anderson, protagonista della celebre serie tv di fantascienza “X-Files”. “Amavo quella serie e Scully era il mio personaggio preferito”, racconta Daniela Guida, che cita anche una ricerca del Geena Davis Institute on Gender in Media secondo la quale l’esempio positivo di quel personaggio televisivo ha portato molte ragazze a scegliere un percorso di studi scientifici. Un’onda d’urto potente, tanto da meritarsi il nome di “Scully Effect". Due grandi sogni: essere ingegnera nelle rinnovabili e vedere il mondo Ma cosa vuol dire essere responsabile dell’Ingegneria e Costruzioni in quattro Paesi, così diversi tra loro, in Sud America? L’aspetto più bello di questo lavoro per Daniela Guida è la possibilità di prendere parte a decisioni sulla strategia rinnovabili che possono davvero fare la differenza, e farla rispettando in primo luogo la cultura e l’ambiente in questi Paesi. E questo lavoro non è solo teoria, ogni giorno ci si trova a risolvere problemi pratici di ogni tipo, come quando, in visita su un cantiere in Colombia dopo piogge torrenziali, la nostra protagonista ci racconta di come ha dovuto trovare un modo per uscire dal fango dove si era bloccata: “Essere un’ingegnera serve anche a questo”, dice col sorriso. Soprattutto, per lei, lavorare per Enel Green Power significa aver unito due grandi sogni: da un lato il lavoro come ingegnera nelle rinnovabili che aveva sempre desiderato, mettendo alla prova il suo ingegno e la capacità di immaginare, costruire qualcosa di nuovo; dall’altro, esplorare Paesi ed entrare in relazione con culture e comunità differenti. Ma c’è anche l’importanza di lavorare in un ambiente che premia il merito al di là del genere di appartenenza, come sottolinea Guida: “Nella mia esperienza lavorativa in azienda non ho mai visto il fatto di essere donna come un ostacolo alla carriera, perché EGP premia il merito, le capacità di ognuno. Nella mia esperienza, raggiungere l’Obiettivo 5 è possibile”. Daniela Guida lancia dunque un messaggio a tutte le ragazze che si trovano a scegliere il loro percorso, di vita e lavorativo: “Seguite la vostra passione, il vostro istinto, senza farvi bloccare dal retaggio culturale che a volte ci spinge ad autocensurarci. Trovare motivazioni dentro e fuori da voi stesse, anche in esempi positivi che possono diventare la vostra stella polare”.

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